Colazione al Teatro del Sale, per chi come me conosce Firenze, questo luogo d'incanto riporta subito a Fabio Picchi e all'osteria Il Cibreo, all'incrocio di due strade che portano al mercato di S.Ambrogio, qua in questo crocevia il Picchi , grande cuoco e non solo, ha costruito il suo mondo di delizie, un'antro magico immette in un teatro assai particolare, impiantito in grosse tavole di legno, luci basse, penombra , tocchi di rosso e vecchi tavoli con le zampe "a cipolla" con qualche bel divano inglese consumato dal tempo, da un'ampia vetrata lo sguardo si appoggia sull'intera brigata indaffarata in cucina mente sto qua ad aspettare la mia colazione...Niente cappuccino e brioche naturalmente, ma nemmeno la pantagruelica colazione continentale , ecco dov'è la magia, il genio, il Picchi ha saputo trasformare un momento forse "morto" della giornata di un ristoratore in un momento di tutto relax da "colazione lenta" ,senza strafare, senza copiare l'Europa del nord che gia conosce questo genere
di delizie, ma
sapientemente, ha saputo tornare indietro nel tempo e riproporre la "nostra "colazione, il pane e formaggio, non la solita fetta avvilita di formaggio olandese tagliato sottile come una sottiletta ma un nostranissimo stracchino squacquerone niente bacon e wurstel ad attenderci nel piatto ma una focaccia calda con la mortadella e al posto delle uova sode o strapazzate la "frittatina col parmigiano", chi non la ricorda con commozione, era la frittatina che le nostre mamme ci mettevano fra due fette di pane quando andavamo in gita scolastica o ad una scampagnata.Ecco, questo ho apprezzato, al di là dell'ambiente curato o del cibo in se stesso, la semplicità e l'innovazione, che stranamente sta proprio nel non aver inventato nulla di nuovo. foto C.Sechifoto C.Sechi