I testaroli sono un tipico piatto della Lunigiana le cui origini si perdono nella notte dei tempi, tanto che si narra che già gli antichi romani li conoscessero.
Nella versione più antica sono fatti di acqua e farina di grano saraceno, ma si possono fare anche con una miscela di farina di grano duro e grano tenero, vengono cotti sui "testi" in terracotta o in ghisa a formare una grossa crespella, (in mancanza dei testi si può usare una padella in ghisa per crepes), una volta cotti, vengono tagliati a rombi o quadrati e messi a scaldare per qualche minuto in acqua bollente, infine vengono scolati e conditi.
Fortunatamente oggi si trovano in commercio già pronti in confezioni sottovuoto e una volta aperti devono solo essere tagliati , scaldati e poi conditi.
La "morte" del testarolo sarebbe col pesto alla genovese, ma io, che vado controcorrente , ve li propongo coi carciofi.
Ingredienti:
testaroli (la ricetta alla categoria "paste base")
uno spicchio d'aglio
un ciuffo di prezzemolo
4 carciofi
4-5 fette di pancetta stesa
1/2 bicchiere di passato di pomodoro
olio,sale, pepe
Trita l'aglio e il prezzemolo e mettili in padella con un po' d'olio, aggiungi la pancetta tagliata a listarelle e lascia rosolare per un paio di minuti,poi aggiungi i carciofi tagliati finemente e falli andare a fuoco basso e col coperchio, a metà cottura aggiungi il passato di pomodoro e fai ritirare.
Porta a bollore abbondante acqua salata, taglia i testaroli a losanghe, appena l'acqua bolle spengi la fiamma, tuffaci i testaroli e lasciaceli per 2-3 minuti, scolali e condiscili col sugo di carciofi, se vuoi, spolvera di parmigiano.